venerdì 20 marzo 2020

Platoon di Dale A.Dye - Recensione

Da tanto tempo volevamo recensire questo bellissimo libro sul Vietnam di Dale A.Dye
autobiografico...finalmente abbiamo trovato il tempo!
Ecco a voi.....









Un libro scritto da chi in Vietnam è stato per davvero, non è il solito fumettone sorto sulla
scia di altri best-sellers o sulla moda del momento....ed è per questo che ha doppio valore.
La prima volta che vidi "Platoon", e fu in Tv, lì per lì non ci capii nulla, mi sembrava tutto al
buio, una confusione di soldati, jungla dappertutto.....poi me lo riguardai e ne fui affascinata:
secondo me il film più bello che tratti l'argomento.
Volli leggere subito il libro e fu bellissimo: è sicuramente tra i libri da conservare gelosamente,
spesso lo riprendo in mano per leggerne alcuni passi e ci trovo sempre qualcosa in più.
L'autore scrive in maniera comprensibile e con parole chiare, va diretto al punto senza
perdersi in inutili vaneggiamenti ed abbellimenti tipici di coloro che le storie le inventano
di sana pianta; usa parole crude del linguaggio di tutti i giorni e fortunatamente ancora non
c'era il "politically correct".
Tratteggia ogni personaggio facendo capire subito il carattere e l'attitudine di ognuno;
rende l'idea, ovviamente avendola vissuta in prima persona, di cosa voleva dire essere laggiù,
impegnati in una guerra dove il nemico era pressochè invisibile, inafferrabile ed impalpabile.
Un altro particolare non da poco è come evidenzia la questione razziale: due mondi a dir poco
diametralmente opposti: da una parte i bianchi, dall'altra i negri....si era ben lontani per certe
parità ed uguaglianze.
Chris parte volontario per il Vietnam per "ritrovare se stesso" e per trovare risposte....ma si
rende subito conto che lì non c'è nemmeno il  tempo per stare a pensare: c'è solo da
sopravvivere! E da chi può prendere esempio? Da Elias, il sergente buono o da Barnes
decisamente meno pensatore ma più pratico...uccidere se non si vuol essere uccisi;
E ciò sarà sufficiente? C'è il Bene e il Male e le loro forze, come onde gigantesche, possono
travolgerti e trascinarti trasformandoti per sempre.
E diciamo che quando si è giovani ancora infarciti di mentalità studentesca si può parteggiare
ed aspirare ad essere come Elias, ma quando sei più grande ed hai vissuto, ti sei scontrato  con
i tanti colpi che la vita e il destino ti infliggono, inevitabilmente la figura di Barnes ci affascina
e facciamo "il tifo" per lui e ci rendiamo conto che ha ragione.
Quindì è così...è vero, due facce della stessa medaglia, due aspetti di ognuno di noi, di ogni
nostro essere....
Se ne consiglia caldamente la lettura, specialmente a chi vive di lustrini e paillettes!







                                         Pagine del libro ben sottolineate, a dimostrazione di 
                                         quanto l'abbiamo sentito e vissuto!!!!!








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