lunedì 8 febbraio 2021

Io che miro il Tondo di Don Backy - Recensione

Io che miro il Tondo - Don Backy

Recensione di Cecilia Ciaschi

 

Ho letto "Io che miro il Tondo" e sono rimasta folgorata!

Mi è piaciuto tutto di questo libro: la trama, i personaggi, il modo di scrivere: tutto è

davvero originale ed avanti anni luce.

La storia, stravagante e visionaria: il finto galeone dove svariati personaggi pittoreschi

partono da Santa Cruz (Santa Croce Sull'Arno) per improbabili o probabili missioni

verso luoghi avventurosi ed immaginari.

Le serate estive passate in altrettanti variopinti locali, con contorno di pirati, musicisti

e malavitosi sui generis.

Mi piace tantissimo il suo modo di scrivere: i verbi inventati da lui, ( un po' come fa la mi'

mamma, a detta del mio uomo) le parole artefatte....il suo incedere nel portare avanti

l'azione veloce e frizzante.

E' uno stile giovanile, visionario e coraggioso, libero e al di fuori di ogni clichè:

non si può paragonare a nessuno, perchè nessuno ha mai avuto un'idea così.

Questo romanzo pone Don Backy come grande romanziere europeo; noi lo

conosciamo prevalentemente come cantante, musicista e compositore, ma vale la pena

leggere questo suo libro per entrare davvero in un mondo magico ed incantevole,

una storia senza tempo ( a tratti mi ha ricordato le strampalate storie di Pippi Calzelunghe),

dove tuttavia l'autore non rinuncia con il suo fine umorismo mai becero ( come succede a tanti

toscani...) e mai scontato a raggiungere l'animo in profondità.

Si percepisce a tratti anche il suo vissuto: tutte le cose che gli succedevano in bene e in male

durante quegli anni, splendori ed oscurità che convergono in una continua avventura

e in continue emozioni.

Il tutto ci pone anche a svariate riflessioni: sulla vita, su un certo mondo dorato e patinato,

dove lui è entrato, sugli umani ed i loro imprevedibili comportamenti.

Da quanto è bello, penso proprio che me lo rileggerò, non fosse che per ridere di quei termini

non-sense che lui adopera, i verbi coniati da lui, i controsensi demenziali e gli incredibili

giochi di parole!

Una boccata d'aria fresca in mezzo al prevedibile e al consueto.

Io non ho trovato "confusione" come hanno espresso alcune recensioni....anzi mi ci sono

trovata da subito in sintonia.

Ci si potrebbe fare anche un film in stile Tarantino o meglio ancora in stile Gabriele Mainetti.



                                                      









                                                   

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